La scomparsa di Piero Roggi (Firenze, 1941 – Firenze, 2020) ci rattrista immensamente, perché ci ha privati, all’improvviso, di uno studioso e di un amico che sapevamo in forma e felice. Anche noi desideriamo allora unire i nostri più cari ricordi a quelli di tanti colleghi.
A lui ci legavano sentimenti di amicizia e lunghi anni di collaborazione scientifica ed accademica, che hanno consentito la difesa e lo sviluppo della nostra amata disciplina anche nelle circostanze più sfavorevoli, ottenendo, a beneficio di tutti, spazi in cui crescere e ottenere il giusto riconoscimento dei propri sforzi, opportunità di dibattere e, per i più giovani, la possibilità di acquisire competenze e metodologie specifiche e aggiornate per coltivare un così complesso campo di ricerca come il nostro. E sempre, da parte sua, con assoluta lealtà e rigore morale.
Lo ricordiamo capitano di ventura del dottorato in Storia delle dottrine economiche di Firenze, che, fino a che è potuto durare nel mutevole quadro normativo dell’Università italiana, è stato – grazie soprattutto a lui – di tutta la disciplina, senza steccati e preclusioni. Ricordiamo con emozione l’entusiasmo con cui accolse e sostenne la nostra iniziativa di promuovere, a beneficio di dottorandi e addottorati, una Summer school a Lucca che, oltre a essere stata un’occasione di internazionalizzazione della disciplina, ha fatto da trampolino e collante di amicizie e collaborazioni che sono andate al di là della semplice colleganza e che hanno dato tanti frutti in momenti successivi.
Ma non si possono non richiamare anche i profondissimi legami scientifici che, negli anni, avevamo stretto con lui. Il disegno di ricostruire la storia del pensiero economico italiano, studiando la sociologia della professione e i momenti istituzionali che ne hanno caratterizzato l’ascesa, era stato suo, prima che (anche) nostro. La ricerca internazionale sulle cattedre di economia dei primi anni ottanta vide noi due giovani studiosi generosamente accolti nel gruppo coordinato da Piero Barucci e da Piero Roggi.
Successivamente, passando – agli inizi degli anni novanta – attraverso i due ‘Seminari permanenti’ sul pensiero economico italiano del Settecento (coordinato da Marco Bianchini) e dell’Ottocento (coordinato da Piero Roggi), creati all’interno della SISE, ci siamo scambiati senza sosta collaborazioni nei progetti di ricerca promossi da Firenze e da Pisa: i dizionari e le enciclopedie da una parte, le riviste di economia dall’altra, e così via negli anni successivi con tanti altri progetti e iniziative da noi varati e che hanno spesso visto Piero tra i protagonisti più sensibili e acuti.
A queste imprese collettive hanno partecipato con entusiasmo tutti gli studiosi di storia del pensiero economico che si sono formati a Pisa e che ora vi lavorano e che si uniscono a questo ricordo. Tanti in queste ultime ore hanno comunicato ai colleghi i propri ricordi personali, a cominciare da quelli del dottorato fiorentino in cui si sono formati. Tutti hanno potuto godere dei suoi consigli, così come delle sue critiche intelligenti e pungenti, ma sempre delicate e incoraggianti. Nessuno di noi ricorda un momento di dissapore, tutti ricordano la sua gioia di vivere e di pensare.
Ciao Piero, sit tibi terra levis
Massimo M. Augello e Marco E.L. Guidi con Fabrizio Bientinesi, Marco Cini, Francesca Dal Degan, Daniela Giaconi, Luca Michelini, Letizia Pagliai, Giovanni Pavanelli, Francesco Poggi
Si legga anche Antonio Magliulo, La lezione storiografica di Piero Roggi