Verso una storia comparata del pensiero economico

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Associazione Italiana per la Storia del Pensiero Economico

XV Convegno

Roma, 23-25 Novembre 2017

Verso una storia comparata del pensiero economico

PROGRAMMA

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CALL FOR PAPERS

La storia del pensiero economico è stata fino ad oggi una storia universale e nazionale: una storia universale di teorie economiche – una sorta di Olimpo al quale avevano accesso soltanto i grandi economisti, prevalentemente occidentali, che avevano dato un contributo rilevante all’avanzamento della conoscenza economica – e una storia di stili e tradizioni nazionali narrata tenendo anche conto di particolari fattori politici e culturali.

Non poteva che essere così, in un mondo rigidamente diviso in nazioni e dominato dall’Occidente, e probabilmente anche in futuro avremo ancora bisogno di custodire il capitale di teorie economiche faticosamente accumulato nel tempo e di preservare la memoria di tante e distinte storie nazionali.

Ma negli ultimi decenni molto, se non tutto, è cambiato. Siamo bruscamente entrati nella società globale e interculturale dove, quotidianamente, si incontrano e scontrano uomini e donne appartenenti a lingue e culture diverse. La cultura, intesa come visione della realtà, anche economica, è diventata il più potente fattore di unione e disgregazione tra uomini, popoli e nazioni. Nel recente passato ha riunito le due Germanie divise dal muro, non solo simbolico, dell’ideologia ed ha liberato da un patto, ancora ideologico, alcuni popoli della ex Unione Sovietica. La cultura, anche economica, è divenuta sempre più un fenomeno transnazionale che travalica i confini degli Stati ostacolando o facilitando scambi commerciali, accordi monetari, movimenti di uomini e capitali, processi di integrazione economica tra paesi vicini e lontani.

Allo stesso tempo, la globalizzazione e, più in generale, i processi di  integrazione  economica, culturale e sociale, sono sempre più posti in discussione e suscitano reazioni controverse. Si registrano segnali di ritorno a politiche protezionistiche e a slogan politici che invocano, come priorità, la difesa dell’interesse nazionale inteso in contrapposizione a processi di cooperazione internazionale e di integrazione fra culture diverse. Tutti questi processi, in positivo e in negativo, richiedono un ripensamento, una problematizzazione, aperta ad esiti diversi, del tema della globalizzazione e dell’esistenza di un’unica cultura economica globale.

Il bisogno di conoscere l’altro, il diverso-da-noi, ha alimentato una ripresa di interesse verso gli studi comparativistici: si comparano i diversi sistemi economici, politici, giuridici nel tentativo di individuare i fattori che possono ostacolare o favorire una pacifica convivenza tra uomini appartenenti a culture diverse.

Il tema del XV Convegno Aispe è: “Verso una storia comparata del pensiero economico”.

Il Convegno vorrebbe sollevare ed affrontare una serie di correlati quesiti storici e metodologici. Innanzitutto: è possibile, ed auspicabile, scrivere una storia comparata del pensiero economico? Quali sono le grandi storie meta-nazionali che dovremmo conoscere e comparare? Come possiamo identificarle?

Se guardiamo soltanto all’elemento teorico ricadiamo, inevitabilmente, in una storia universale di teorie economiche ampiamente approfondita. Ma la storia del pensiero economico, come hanno documentato autorevoli storici delle tradizioni nazionali, è molto più di una storia di sole teorie. Essa narra come si formano i sistemi teorici, come competono nell’arena  accademica  e  scientifica  alla  ricerca  di  una  supremazia  intellettuale  e  come    si

trasformano in pervasive culture economiche che finiscono per influire sull’opinione pubblica  e sulle scelte politiche. Seguendo questo approccio, efficacemente sperimentato a livello nazionale, si possono individuare almeno sei “grandi storie” del pensiero economico: occidentale (europea, nord e sud americana), cinese, giapponese, indiana, islamica e (forse) africana.

Pensiamo, per esempio, all’Europa come un tutto, come un complesso (complexus in latino significa “ciò che è tenuto insieme”) e non soltanto come somma di 28 o più Stati nazionali. L’Europa come-un-tutto è stata l’oggetto di studio, per un’intera vita, di autorevoli storici e sociologi: da Chabod a Febvre, Halecki, Morin (il teorico del pensiero complesso, che ha intitolato un suo libro “Pensare l’Europa”). Chiediamoci: è possibile scrivere una storia del pensiero economico europeo? Non come somma di più storie nazionali e neppure come sola storia di teorie dell’integrazione europea. Smith, Ricardo e Keynes non hanno scritto nulla sull’unità europea eppure le loro idee hanno profondamente influito sul processo di formazione dell’Europa moderna. Quale ruolo hanno avuto le idee degli economisti nell’affermazione di una certa Idea d’Europa? Come si spiega, storicamente, il ritorno del nazionalismo economico in Europa? Cosa unisce e cosa divide le “tre Europe” (orientale, centrale e occidentale)? Cosa accomuna e cosa separa l’Europa dalla Cina o dalle Americhe o dal confinante, se non convivente, mondo islamico?

Altre sessioni

Come di consueto, è possibile presentare proposte di relazioni e sessioni su argomenti e progetti di ricerca originali di storia del pensiero economico.

Premi AISPE

L’AISPE istituisce due premi per lavori presentati alla Conferenza: uno per il miglior  paper sulla “Storia del pensiero economico”, l’altro per il miglior paper sul “Pensiero economico italiano”. I premi sono riservati ai partecipanti che alla data del Convegno non abbiano raggiunto i 40 anni di età, e consistono in 500 euro ciascuno. La proclamazione dei vincitori avrà luogo durante la Cena Sociale del Convegno.

Lingue ufficiali

Italiano e inglese

Calendario

31 maggio 2017: deadline per la presentazione degli abstract 30 giugno 2017: notifica di accettazione

30 settembre 2017: deadline per la registrazione

5 novembre 2017: deadline per invio papers Premi Aispe 23-25 novembre 2017: convegno

Comitato Scientifico

Francesco Asso (Direttivo Aispe) Massimo Augello (Direttivo Aispe)

Vladimir Avtonomov (Higher School of Economics, Moscow) Gilles Campagnolo (CNRS, France)

Julius Horvath (Central European University of Budapest) Antonio Magliulo (Università degli Studi Internazionali di Roma) Fabio Masini (Università di Roma Tre)

Luca Michelini (Segretario Aispe) Manuela Mosca (Direttivo Aispe)

Nikolay Nenovsky (Univesité de Picardie, Amiens) Sebastiano Nerozzi (Direttivo Aispe)

Giovanni Pavanelli (Direttivo Aispe)

Pencho Penchev (University of National and World Economy, Sofia) Michalis Psalidopoulos (University of Athens)

Gianfranco Tusset (Presidente Aispe)

Comitato Organizzativo

Nikolay Bogatzky (Università di Roma Tre)

Giampaolo Conte (Università degli Studi Internazionali di Roma) Alessandro Dafano (Università di Roma Tre)

Antonio Magliulo (Università degli Studi Internazionali di Roma) Fabio Masini (Università di Roma Tre)

Tommaso Visone (Università di Roma Tre)
Gli abstracts (max 500 parole) e le proposte di sessione (max 1000 parole) devono essere  inviati entro il 31 maggio 2017 a: aispe2017@unint.eu
Le informazioni relative al Convegno sono pubblicate sul sito: www.aispe.eu

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